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fabrizo serra, 2014, pp. 364 con figure in bianco e nero n.t. e LXXVI tavole in bianco/nero f.t. In questo lavoro l'autore ricostruisce il contesto archeologico completo e particolareggiato di quei luoghi di culto tipici del mondo fenicio d'Occidente chiamati tofet e ne affronta lo studio dei culti. Si tratta di santuari a cielo aperto, che consistono principalmente in un campo di urne interrate contenenti ceneri di bambini e/o di animali accompagnate da stele o cippi votivi, a volte iscritti. La natura di questo tipo di santuario, che certamente ha le sue radici nell'area fenicia e che in Occidente è dedicato al dio Ba'al per lo più con l'epiteto di Hammon, è tuttora discusso in modo anche aspro, così come controversi sono i riti che vi erano svolti. Il lavoro di D'Andrea si concentra sui santuari individuati in Africa del Nord. Si tratta, nell'area mediterranea di cultura fenicio-punica, dei luoghi di culto più numerosi e omogenei tra di loro, che presentano inoltre un interesse specifico perché si sviluppano per un arco di tempo molto lungo - dall'VIII secolo a.C. fino all'epoca romana - con una continuità notevole e una concentrazione soprattutto in periodo recente. Una raccolta completa come questa di tutte le testimonianze archeologiche, accompagnata da una valutazione esauriente ed equilibrata, non era stata finora compiuta. L'Autore non si limita a riunire i dati, sito per sito, ma li analizza criticamente e li discute, presentando una ricostruzione dei diversi tipi di tofet, del loro sviluppo nel tempo e dei cambiamenti che presentano, coerenti seppur vari da luogo a luogo, e che investono in particolare anche i riti e i culti praticati. La corretta metodologia con la quale è condotta la ricerca, la quantità dei dati presentati e i risultati ottenuti in seguito al loro esame particolareggiato fanno di questo lavoro uno strumento prezioso per chiunque si occupi di archeologia fenicio-punica, specie per quanto riguarda la situazione complessa dei territori dell'Africa del Nord. Sommario: Prefazione (M. G. Amadasi Guzzo). Ringraziamenti. Abbreviazioni, norme e sigle del testo. 1. Introduzione: 1.1. Obiettivi e metodologia della ricerca; 1.2. I tofet "classici"; 1.3. I tofet "tardo punici"; 1.4. Le divinità del tofet: 1.4.1. Ba'al Hammon; 1.4.2. Tinnit; 1.4.3. Le corrispondenze/sovrapposizioni di età romana: Saturno e Caelestis; 1.5. I riti dei tofet e il "panorama" sacrificale mediterraneo. Parte prima. Il territorio della provincia Africa: 2. Cartagine: introduzione storico-archeologica: 2.1. Il tofet di Salammbô: 2.1.1. Scavi: 2.1.2.-3. la fase arcaica (VIII - metà VI sec. a.C.): 2.1.2.1. Stratigrafia e modalità di deposizione: la fase 1; 2.1.2.2. Estensione, limiti, strutture e installazioni del santuario; 2.1.2.3. Conformazione delle deposizioni: le offerte votive; 2.1.2.4. Cronologia della fase 1; 2.1.3.1. Stratigrafia e modalità di deposizione: la fase 2; 2.1.3.2. Estensione, limiti, strutture e installazioni del santuario; 2.1.3.3. Conformazione delle deposizioni: le offerte votive; 2.1.3.4. Cronologia della fase 2; 2.1.4.-5. La fase punica (metà VI sec. a.C. - 146 a.C.): 2.1.4.1. Stratigrafia e modalità di deposizione: la fase 3; 2.1.4.2. Estensione, limiti, strutture e installazioni del santuario; 2.1.4.3. Conformazione delle deposizioni: le offerte votive; 2.1.4.4. Cronologia della fase 3; 2.1.5.1. Stratigrafia e modalità di deposizione: la fase 4; 2.1.5.2. Estensione, limiti, strutture e installazioni del santuario; 2.1.5.3. Conformazione delle deposizioni: le offerte votive; 2.1.5.4. Cronologia della fase 4; 2.1.5.5. La favissa Lapeyre; 2.1.5.6. La favissa (?) Sainte-Marie e le altre stele rinvenute fuori dal santuario. 2.1.6. La fase post-punica e la prima età romana: il tempio di Saturno. 3. Sousse e il Sahel: introduzione storico-archeologica: 3.1. Il tofet di Sousse: 3.1.1. Scavi: 3.1.2.-3. Scavo Cintas: la fase arcaica (VII - prima metà V sec. a.C.): 3.1.2.1. Stratigrafia e modalità di deposizione: le fa. Seller Inventory # ca1799
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