About this Item
Legatura moderna in marocchino liscio, dorso a cinque nervi con autrice e titolo impressi in oro, duplice filettatura ai piatti, contropiatti marmorizzati. 53 carte numerate, incluso il frontespizio con elaborata cornice silografica, [4] pp.nn. di indice e marca editoriale. Carattere romano. Frontespizio entro bella cornice figurata ed al verso deliziosa tavola raffigurante la deposizione di Cristo. Prima edizione completa delle Rime Spirituali, contenente un totale di 180 sonetti, di cui 145 non precedentemente pubblicati. Dei restanti 35 versi, la maggior parte è stata rielaborata da Colonna, con sostituzioni di singole parole, cambiamenti nella punteggiatura o ristrutturazione di interi versi. Questa, secondo Bullock, editore di una moderna edizione accademica delle Opere di Colonna, è da considerarsi l'edizione definitiva della sua poesia spirituale e fu la base per tutte le successive edizioni. È anche la prima edizione in cui le poesie di Colonna sono presentate in una sequenza attentamente ponderata piuttosto che, come nelle precedenti edizioni dedicate principalmente a opere profane, in un ordine più o meno casuale. Le opere di Colonna si articolano cronologicamente e tematicamente in due periodi, di cui il primo è dedicato a versi amorosi o romantici, composti in gran parte prima del 1538; queste opere, ispirate emotivamente dalla morte del marito nel 1525 e formalmente dal sonetto del lamento petrarchesco, furono ampiamente citate in un manoscritto, all'insaputa o consenso della Colonna. La prima edizione di queste opere profane, le Rime, fu pubblicata a Parma nel 1538, per opera di Philippo Pirogallo, il quale nella lettera dedicatoria ad Alessandro Vercelli afferma che era «preso da un ardente desiderio di pubblicarle, anche se questo contraddiceva il desiderio di una così grande signora». Delle sue 145 poesie, molte sono infatti di altri autori. Fu inserito un piccolo numero di sonetti dedicati a temi religiosi che anticipano la preoccupazione del suo periodo successivo, cioè l'anno successivo al 1538. Nelle edizioni delle Rime stampate tra la prima edizione del 1538 e il 1543 furono aggiunti ulteriori sonetti religiosi, raggiungendo il numero 24 nelle due edizioni del 1540. La dicharatione fatta sopra la seconda parte delle Rime della Diuina Vittoria Colonna del 1543 ne comprende 38, la maggior parte delle quali appaiono, riviste, nella nostra edizione del 1546. I versi profani o amatoriali esaltano e piangono il marito di Colonna, Ferrante d'Avalos, morto per le ferite riportate nella battaglia di Pavia, mitizzandolo come un eroe ideale - procedimento che, staccando la figura stessa del guerriero dagli orpelli materiali, prefigura il ruolo svolto dal Cristo crocifisso nei sonetti spirituali. Le prime poesie di lamento furono gradualmente sostituite nel tempo da un più profondo riconoscimento del sacrificio di Cristo crocifisso e da un amore trascendente del Divino; sebbene profondamente personali, la forma e il linguaggio dei sonetti è altamente sofisticata e si è evoluta nel corso di un lungo apprendistato letterario. Il misticismo ossessivo della poesia spirituale di Colonna rifletteva le principali questioni dibattute nell'Italia della Riforma nei circoli che circondavano figure centrali come G. Valdes, Bernardino Ochino e Reginald Pole, circoli in cui Colonna ebbe un ruolo attivo negli anni tra il 1530 e il 1537. Nonostante il suo intenso coinvolgimento nel mondo intellettuale del suo tempo, i poemi sono personali e rivolti verso l'interno, sottolineando la centralità del sacrificio di Cristo e il ruolo della croce come unica guida e bussola. Vittoria Colonna, marchesa di Pescara, era figlia di Fabrizio Colonna, capo della grande famiglia romana e Agnese da Montefeltro, figlia del duca di Urbino Federico. Nel 1503, all'età di 19 anni, sposò Ferdinando (Ferrante) Francesco d'Avalos, marchese di Pescara, nobile e guerriero di professione condottiero, "comandante audace, intraprendente, follemente ambizioso e. Seller Inventory # 0005738
Contact seller
Report this item