About this Item
Opera completa in otto volumi. Cm.20,8x13,4. Pg.LXVI, 2928 complessive. Legature coeve in mz.pelle con lievi spellature ai piatti marmorizzati. Tasselli con titoli e fregi in oro ai dorsi. Tagli spruzzati. Spellature alle coperte e lievi abrasioni alle cuffie. Al primo volume due alberi genealogici medicei in grande formato. Otto ritratti dei Granduchi incisi da Lapi all'antiporta di ciascun volume. Buone condizioni di conservazione. Non comune edizione livornese, dello stesso anno della prima fiorentina del Cambiagi. Questo celebere trattato è la principale Opera dello storico volterrano (1739-1801). In essa il Galluzzi traspose i frutti dei suoi approfonditi studi archivistici compiuti mentre fu Segretario del Consiglio di Stato sotto il Granduca Pietro Leopoldo. "Si tratta della prima storia del Granducato di Toscana e della dinastia medicea nel suo complesso: fino ad allora si erano avute storie di singole città toscane . I fatti narrati sono inseriti nel più ampio contesto della politica italiana e delle vicende europee. Redatta per giudizio unanime con semplicità di stile, e senza pesanti apparati eruditi, l'opera si basava su documenti che il Galluzzi aveva potuto consultare nel lavoro di riordino degli archivi medicei. Non antimedicea, come da taluno rilevato, l'"Istoria" è una trattazione politica delle vicende del Granducato e mette in primo luogo in rilievo il ruolo positivo svolto dai primi Medici nel rafforzamento della statualità e dell'autorità del principe contro particolarismi e ingerenze, prima fra tutte quella della corte di Roma . Storia ufficiale dunque, volta principalmente a una legittimazione dinastica degli Asburgo Lorena . Da questo punto di vista l'Istoria sottintende ed esalta la continuità Medici-Lorena, e suona conferma dei diritti dei Lorena alla successione in Toscana, dopo le incertezze che avevano accompagnato l'estinzione dell'ultimo Medici. La Istoria si configura, quindi, come uno strumento pubblico propagandistico, rivolto all'orientamento dell'opinione tanto interna quanto internazionale. In questo senso essa risulta analoga ad altre iniziative politico-culturali dei Lorena ed è affiancabile alla fondazione del mito galileiano e alla rivalutazione del mecenatismo mediceo. L'opera al suo apparire fece scalpore. Dalla corrispondenza tra Horace Mann e il ministro degli Esteri britannico Walpole sappiamo che già prima che l'Istoria venisse terminata circolavano "rumori" da parte di Roma, al punto che vi sarebbero stati tentativi di impedirne la stampa, arrivando per giunta a intimidire il Galluzzi. Ma alle spalle dell'impresa era direttamente il granduca di Toscana coadiuvato dal fratello, l'imperatore Giuseppe II: entrambi avrebbero usato strumentalmente la narrazione storica delle vicende di casa Medici per la battaglia politica di rafforzamento dell'autorità sovrana contro l'autorità ecclesiastica. Pietro Leopoldo non solo rivedeva personalmente tutto quello che il Galluzzi scriveva, ma il suo coinvolgimento nell'opera risulta molto diretto" (Orsola Gori Pasta in "D.B.I.", LI). > Gamba, 2592; Moreni, I, 409; Inghirami, I, 304; Lozzi, II, 5464, per le varie edizioni. 4500 gr. Seller Inventory # 164856
Contact seller
Report this item