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Legatura originale in piena pergamena, titolo e fregio manoscritti al dorso, tagli azzurri, note manoscritte al contropiatto anteriore e alla carta di guardia: bella antiporta con stemma araldico inciso a piena pagina; frontespizio con titolo e fregio tipografico, timbro di biblioteca estinta; 30 pagine non numerate per dediche, indici ed epigrammi, con numerosi fregi silografati; Un bel ritratto dell'autore inciso e fuori testo; (in totale 18 carte); 328 pagine numerate con testatine e capolettera nel testo; da pagina 1 a pagina 203 tratta la storia civile di Ascoli divisa in quattro libri; da pagina 203 all'ultima, il Liber Unicus, (il quinto, secondo Farsetti), che tratta della storia ecclesiastica della cittą, le ultime due carte sono dedicate a una Mantissa ad Historiarum Asculanam e a dei versi. Il testo, suddiviso in quattro libri, rappresenta la sua opera maggiore. Fu lasciato dallo scrittore senza una completa revisione a causa della sua prematura scomparsa. Cercarono di completarlo e correggerlo i nipoti materni, i quali dichiararono apertamente di non sentire di avere l'adeguata preparazione. Il Liber Primus tratta delle Antiquitates. In questo volume l'autore riporta la descrizione della morfologia del territorio di Ascoli, le origini storiche della cittą, aggiungendo riferimenti alle leggende tramandate sulla sua fondazione, notizie sull'allargamento territoriale del Piceno, l'interpretazione ed il possibile significato da attribuire allo stemma municipale, gli usi e costumi degli ascolani, le divinitą adorate in cittą ed il culto particolare per Ancaria , oltre all'origine del toponimo. Nel Liber Secundus riferisce la storia di Ascoli includendo il periodo preromano e romano arrivando fino a quello della guerra sociale. Nel Liber Tertius tratta della guerra dei socii italici contro la cittą di Roma coprendo l'arco di tempo compreso tra il 90 e l'88 a.C. Il testo contiene, inoltre, notizie della storia patria fino all'anno 1426 . Nella stesura l'autore riserva un particolare risalto alle figure di Gaio Vidacilio, valoroso condottiero ascolano che si uccise alla presenza dei suoi concittadini per onore, e di Publio Ventidio Basso Nel Liber Quartus raccoglie le testimonianze sulla storia delle personalitą ascolane pił illustri. Lo storico le elenca con sistematicitą e le suddivide secondo categorie di appartenenza, come: santi, beati, vescovi, giureconsulti, letterati, medici, scienziati e militari. In questo volume č stato dedicato ampio spazio al primo vescovo di Ascoli sant'Emidio e ad altri esponenti consacrati a vita religiosa, tra i quali i pił noti sono: il beato Corrado, papa Niccolņ IV, san Giacomo della Marca. (Wikipedia). Rarissima prima edizione non adulterata. Piantanida: " E' la pił importante storia di Ascoli e tra le pił caratteristiche edizioni di questo genere che siano state stampate nel secolo XVII. Quasi tutti gli esemplari furono adulterati. Il Manzoni P.2°, pp. 105-105, scrive: .Il Marcucci nota che gli esemplari di questa storia non adulterati sono di estrema raritą, poichč bollendo nella cittą le fazioni sulla nobiltą del Consolato e delle Preture, ottenne quest'ultima dai nipoti dell'autore di sopprimere e adulterare tutti gli esemplari che si fossero potuti ritirare; quindi in gran parte di essi mancano le carte 9, 10, 15, 16, 17, 18, 23, 24, 195, 196, 197 e 198 che furono ristampate con cambiamenti in Ascoli con carta pił grossa." L'esemplare in esame non risulta adulterato in nessuna parte, sfuggendo con evidenza alla censura. Tanto il Manzoni che il Lozzi (189), giudicarono "rarissima" questa edizione anche quando adulterata. Le opere dell'autore sono da sempre apprezzate ed accreditate come solida fonte di riferimento per la conoscenza delle vicissitudini cittadine, spesso corredate anche da numerose citazioni epigrafiche. Menzionato tra i pił illustri scrittori nazionali dal Mazzucchelli e dal Tiraboschi. Esemplare in discrete condizioni conservative. Seller Inventory # 000311
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