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In Parma, Per Paolo Monti, MCDCCXI (i.e. 1711). In-Folio (41,4 cm x 29,3 cm). Pp. (20), 156, (2). Con 72 tavole incise f.t. e a piena pagina. Segnatura: a4, [croce]6, A-2Q2, [X]1. Solida legatura coeva in piena pergamena rigida. Al verso della c. [croce]2, elegante ritratto dell' Autore entro cornice ovale. Grandi capilettera e fregi xilografici. Alla c. [X]1 gli Errata. Dedicatoria a Carlo III, Re di Spagna, Ungheria e Boemia. Nota di possesso manoscritta settecentesca al verso della carta bianca d' apertura "Andrea Albertano", un' altra in calce al frontespizio. Alcuni aloni e macchioline ininfluenti alla legatura. Alcuni minimali aloni marginali al titolo e ad alcune cc., peraltro esemplare in stato di conservazione molto buono. Prima edizione, nell' assai rara prima tiratura, di quest' opera di eccezionale importanza nella storia della trattatistica architettonica. La prima tiratura oltre ad avere le tavole impresse su carta forte reca l' indicazione di stampatore "per Paolo Monti", mentre la seconda reca la dicitura "In Bologna: appresso il Longhi", come riscontrato dal Fowler sugli esemplari presenti, rispettivamente, alla Spencer Collection della New York Public Library e, nella seconda variante, alla Library of Congress e alla Peabody Library. "The plates in the Peabody copy are on thin paper of smaller size and are not af sine impressions as in the Fowler copy. The unsigned plates are said to have been etched by Bibiena, and are of value as examples of baroque detail." (Fowler). L'opera è divisa in cinque parti, contenenti rispettivamente: un trattato sulla geometria applicata alla progettazione architettonica, un trattato sull'architettura civile, uno studio sulla prospettiva, un ragionamento sulla pittura e sulla prospettiva applicata alla pittura ed alla scenografia, uno studio infine sulle macchine teatrali ed in particolare su "l'arte di movere, reggere, e trasportar pesi". Ferdinando Galli Bibiena fu esponente di un'importante famiglia di architetti e scenografi, pittori e quadraturisti. Stimato per la straordinaria capacità nella gestione dello strumento prospettico, dopo aver lavorato alla Corte dei Farnese in qualità di primo pittore e architetto, ottenne importanti incarichi a Barcellona, da Carlo III d'Asburgo, e successivamente a Vienna alla corte dell'imperatore Carlo VI che gli concesse il titolo di "primo architetto teatrale". Bibliografia: Berlin Kat., 2628; Brunet, I, 848; Cicognara, I, 430; Comolli, III, pp. 36-40; Fowler, 134; Riccardi, I, 134-135. Cfr. Cfr. A. Hyatt Mayor, The Bibiena Family, New York, 1945. Seller Inventory # ABE-1667921558975
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