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Tela editoriale con illustrata, cm 22 x 14.5, pp XXII 373 (3), numerose illustrazioni in nero, antiporta a colori che riprende il piatto della . Collana Aretusa, Narrativa Classica Italiana e Straniera. Sul margine della strappetti e sul piatto posteriore mancanze, peraltro ben conservato con qualche arrossamento. Edizione dell'Ortis curata da Carlo Cordié nella raffinata collana Aretusa di Bianca Ugo e Ugo Dettore, con illustrazioni di Loris Gualazzi. Seconda edizione (ottobre 1945, Arti Grafiche Valsecchi) dopo la prima del settembre 1944. Contiene il testo dell'edizione definitiva (Londra 1817), quello della prima parte pubblicata nel 1798, le aggiunte apocrife di Angelo Sassoli (la seconda parte, le Annotazioni e Alcune memorie), oltre ad alcune lettere (a Goethe, a Bartholdy) e dediche. Ugo Dettore (1910-1992), scrittore e traduttore, collaborò con Bompiani presso cui concepì il progetto del grande Dizionario letterario e in quella sede conobbe la moglie Bianca Ugo (1910-1982), traduttrice dal tedesco e l'inglese molto attiva negli anni '30 per Corticelli, Corbaccio, Mondadori, Elettra e lo stesso Bompiani. Sposati nel 1938 Dettore e Ugo fondarono nel 1942 una propria casa editrice intitolandola ad Aurelio Bianchi-Giovini, pubblicista anticlericale dell'Ottocento e nonno di Dettore. La Casa Editrice Bianchi-Giovini fu improntata al recupero di classici e alla traduzione di letterature straniere, patendo non pochi fastidi da parte del regime che spesso non concesse i nulla osta di pubblicazione e addirittura ordinò il sequestro e macero del Satyricon pubblicato nel 1943. La coppia si avvalse peraltro della collaborazione di intellettuali antifascisti quali Ada Prospero Gobetti e Massimo Mila, e nel 1944 fu brevemente incarcerata dai tedeschi a San Vittore. L'ambizioso progetto della Bianchi-Giovini partì con due collane di Saggistica letteraria («Europa») e letteratura («Aretusa»), e con l'Enciclopedia della Donna curata da Bianca Ugo; oltre a Dettore e Ugo, e ai succitati Prospero e Mila, tra i collaboratori della casa editrice ricordiamo Carlo Cordié, Mario Praz, Carlo Bo, Salvatore Fiume. L'ambizioso progetto editoriale, nonostante la pubblicazione nel dopoguerra di molti dei titoli bloccati dal regime, rimase largamente incompiuto e nella collezione Aretusa videro la luce solo 15 delle 150 opere previste. La separazione della coppia e le difficoltà economiche rallentarono molto i lavori; negli anni '50 Ugo Dettore iniziò a collaborare con Garzanti e la casa editrice Bianchi-Giovini, ormai proprietà della sola Bianca Ugo, languì fino a chiudere i battenti nel 1958. La curatissima collezione Aretusa resta una preziosa testimonianza di una delle più interessanti avventure editoriali italiane del '900. Sul margine della sovraccoperta strappetti e sul piatto posteriore mancanze, peraltro ben conservato con qualche arrossamento. Seller Inventory # 12982
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