Potrà sembrare strano ma, nonostante l'attenzione co¬stante puntata sui media in Italia, nessun libro si era si-nora occupato in maniera così ampia e documentata dei rapporti tra musica e cinema, musica e documentario, musica e televisione. Per il cinema, convinti della valenza estetica della musica per film dentro e oltre la pellicola, se ne indagano in maniera ar¬ticolata i vari aspetti. Legando l'analisi ai contesti cinemato¬grafici culturali e politici, è dapprima disegnato il panorama storico della musica per film, per poi analizzare nello specifico i film biografici e i film operistici, le relazioni con registi come Antonioni e Pasolini, la produzione musicale, tra gli altri, di Rota, Morricone, Manzoni, Nono, Berio, Maderna, Gelmetti, Macchi, Piovani, Piersanti, Crivelli. Un filone di ricerca del tutto nuovo riguarda i documentari, a par¬tire dalla ricognizione completa dell'attività dell'Istituto Luce, con i suoi filmati di propaganda, di svago, culturali, sportivi, autoriali, sperimentali, per passare, fino agli anni Settanta, alle sceneggiatu¬re sonore dei generi paesaggistico, artistico, industriale-scientifico, antropologico, testimoni dell'estetica del periodo, dell'oggetto do¬cumentato, dell'immaginario collegato e della sua memoria. Nuova è anche la terza parte, all'interno della quale, ricostruendo una storia della programmazione musicale nella televisione italia¬na, e avvalendosi delle oltre diecimila trasmissioni rintracciate, si prendono in esame i diversi formati nei quali la musica è stata de¬clinata in video, anche interrogandosi sui suoi destini. Chiudono il volume due saggi sulla didattica musicale in tv e sulle trasmissioni musicali di Fuori orario, il tutto a riprova di come una maggiore presenza qualificata della musica non possa che migliorare il qua¬dro della diffusione della cultura attraverso i mass media.
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