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Prima edizione. Cm.27,6x19,8. Pg.46. Coperta muta coeva. Due vignette calcografiche al frontespizio. Francesco Girolamo Cancellieri (Roma, 1751 ? 1826), che fu storiografo e bibliotecario, fu autore di numerose opere di archeologia e liturgia, in parte ancora inedite. L'erudito celio Calcagnini (Ferrara, 1479-1541) fu umanista, scienziato e diplomatico. "Calcagnini formulò una teoria sui moti della terra simile a quella proposta dal suo contemporaneo Niccolò Copernico. La teoria fu pubblicata nel trattato Quod caelum stet, terra vero moveatur, vel de perenni motu Terrae all'interno dell'Opera aliquot (1544), ma già formulato intorno al 1525. Sebbene non documentato, un rapporto tra Copernico e Calcagnini è probabile, in quanto l'astronomo polacco aveva studiato a Ferrara, conseguendo la laurea in diritto canonico nel 1503, e Calcagnini si era recato nel 1518 a Cracovia, dove viveva Copernico. La teoria di Calcagnini consisteva nel considerare la Terra in moto rotatorio, accompagnato da un moto oscillatorio. La composizione di questi due moti sarebbe stata la causa, tra le altre cose, della precessione degli equinozi e dell'oscillazione delle acque del mare, spiegando così la formazione delle maree, idea poi ripresa da G. Galilei. Nel trattato, dunque, Calcagnini sostenne la rotazione diurna della Terra, ma non la sua rivoluzione annua attorno al Sole. L'opuscolo fu pubblicato a Basilea solo nel 1544 e rimase pressoché ignoto. La sistemazione di Calcagnini influenzò Andrea Cesalpino (1519-1603), che la difese nel suo Quaestiones peripateticae (1569), e che a sua volta influenzò Galileo Galilei, che giunse a credere, sbagliando, che il fenomeno delle maree fosse una dimostrazione del moto della Terra" (da wikipedia". 150 gr. Seller Inventory # 155599
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