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a cura di Anna Panzeri. Fabrizo Serra editore, 2011, pp. 312 - BIBLIOTECA DI STUDI ANTICHI Diretta da Graziano Arrighetti, Mauro Tulli -- Vittima per lungo tempo di schematismi interpretativi e forzature, la fisionomia del personaggio Dione ha via via riacquistato coerenza ed unitą, sempre meglio definendosi nel suo caratteristico intreccio di interessi diversi, politici, etici e letterari. Nato intorno alla metą del primo secolo in una delle famiglie pił in vista di Prusa, da pił generazioni legata a Roma, Dione fu anzitutto un colto e raffinato uomo di lettere; fu un politico ambizioso e sempre vicino al potere; fu talora opportunista, ma anche sinceramente convinto della propria missione di consigliere ed educatore; fu un sostenitore dell'ordine imposto da Roma, ma seppe anche muovergli critiche; fu portavoce dell'impero nelle cittą d'Oriente, ma non smarrģ mai il senso della propria grecitą. All'interno del variegato corpus degli scritti di Dione, i discorsi 14-15 costituiscono una coppia tematicamente omogenea dedicata alla libertą. Si tratta di due opuscoli estremamente interessanti, la cui apparenza a bella posta semplice e dimessa cela un calcolatissimo mosaico di allusioni, citazioni, recuperi filologici di fonti antiche; di richiami colti a tradizioni filosofiche e di avvertite concessioni alla topica dei generi letterari. La scoperta di nuovi testimoni del testo, in primis dell'unica fonte papiracea di Dione - nota in realtą dal 1930 ma ancora inutilizzata -, e la necessitą di una revisione alla luce di nuovi criteri e delle nuove acquisizioni, rendono utile una riedizione di questi testi. La loro collocazione in un punto nevralgico del corpus e, di nuovo, il privilegio della disponibilitą per essi di uno spiraglio sulla fase tardoantica della tradizione stimolano inoltre un'apertura di prospettiva sull'origine e la formazione dell'intera silloge dionea. Sommario: Premessa. Sulle fonti dei discorsi 14 e 15: I. Lo status quaestionis; II. Il discorso 14: a. Dione e la tradizione socratica : 14,14-18 (Dione e l'Alcibiade primo; Dione e Xen., Mem. IV 2,22 e ss.; Dione e Xen., Mem. III 9,4-5; Dione e Xen., Mem. IV 6); b. Ancora su Dione e Antistene (Il motivo di Odisseo mendico; La vanitą dei segni esteriori della regalitą); c. Conclusioni; d. Echi di Platone, Erodoto e Senofonte 'storico' nel discorso 14. III. Il discorso 15: a. Il figlio di Callia e il Cinosarge; b. Il motivo di Ciro [dołlos]; c. Il tema dell'[eughéneia]; d. [Ghennaģos] ed [eughenčs]: la polemica contro il linguaggio comune; e. Dione e Aristotele; f. Dione e Platone; g. Erodoto ed Euripide; h. Conclusioni. Genere letterario e portata ideologica: I. La polemica tra v. Arnim e Hirzel; II. Il discorso 56; III. Il discorso 77/78; IV. Il discorso 60; V. I discorsi 14 e 15. Per una datazione dei discorsi 14 e 15. La tradizione dei discorsi 14 e 15: I. Catalogo dei testimoni; II. Rapporti stemmatici tra i testimoni: a. Corruttele antiche; b. Il papiro P.BrLibr. inv. 2823 e la tradizione medievale; c. Unitarietą della tradizione medievale; d. Sull'archetipo della tradizione medievale; e. Ancora sull'archetipo della tradizione medievale e sulle origini del corpus dioneo; f. I testimoni primari (L'anello congiuntivo BETo; Gli accordi ETo e BTo; La seconda classe: M; I marginalia di Esc ed R); g. Gli apografi (D; U123; La, T, Ne : i deperditi [d] e [e]; Le copie di T; Le copie di La); III. Stemma codicum. Criteri editoriali, ortografia, conspectus siglorum et compendiorum: I. Criteri editoriali; II. Ortografia; III. Conspectus siglorum et compendiorum (a. Libri primarii; b. Codicis U apographa nonnumquam memorata; c. Sigla cetera; d. Sigla virorum doctorum). Discorso 14. [Perģ eleutherķas kaģ douleķas]. Su libertą e schiavitł; Commento al discorso 14 Su libertą e schiavitł; Discorso 15. [Perģ doślon]. Sugli schiavi; Commento al discorso 15 Sugli schiavi. Appendice. Dati relativi ai discorsi 14 e 15: I. Quadro A: innovazioni comuni a tutti i testimoni medievali; I. Seller Inventory # ca1614
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